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Shiva  e il Serpente,  predisporsi alla creazione.

BOLOGNA 03-04 Marzo 2016

 

 

 

Condotto da Monica Turco

  

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 email: turco.monica@gmail.com

cell: +393472337846

 

 

Il Dio Shiva  della trilogia Induista e il Dio Serpente presente nella mitologia delle civiltà antiche dell’India, della Cina, dell’Egitto, nei Maya, ecc. rimandano ad una caratteristica simbolica comune:  il passaggio dalla vita alla morte per raggiungere nuovi stati di trasformazione, di impulso vitale, di unicità e fusione con tutto e tutti dalla terra al cosmo.

Abitiamo all’interno di un sistema, come lo definisce Z. Bauman, di strutture che si decompongono e si compongono velocemente in modo vacillante e incerto, fluido e volatile.  I confini e i riferimenti sociali si stanno perdendo e stanno attivando invece un senso di solitudine e paura del futuro.  Ci stiamo dimenticando come creare legami solidi e del potere vitale dei nostri istinti più basilari.   Per preservare la nostra essenza abbiamo bisogno di aprirci alla libertà di affrontare le sfide di ogni cambiamento e di ogni creazione.

Questo stage è un invito a vivere nella corporeità le fasi introspettive ed espansive della trasformazione,  e in questo modo far risorgere le potenzialità della trasformazione attraverso l’erotismo evocato da entrambe le divinità nella loro connessione con la vita.

Dal 2000 ho iniziato un cammino di approfondimento degli elementi che compongono Shiva e il Serpente sviluppando una sequenza di danze che possano trasportarci verso nuove connessioni con la loro essenza, preparandoci ad incorporare e radicare la trasformazione nel quotidiano.

Shiva ci invita ad abbattere la staticità corporea, le rigidità interiori e la passività nei confronti delle sfide affinché  si possa raggiungere il rinnovamento; inoltre unendo l’energia vitale del Serpente possiamo dare origine alla fertilità, alla nascita e alla crescita della sessualità, dell’erotismo e dell’unione della nostra complessità.

E’ un percorso che vuole:

  •  Risvegliare il desiderio di apprendimento,
  •  Aprire spazio interiore per abitare il proprio corpo,
  •  Generare le azioni necessarie per essere i creatori dell’unione nella vita,
  •  Dare origine all’autodonazione in ogni gesto della quotidianità e
  •  Trovare resistenza fisica e solidità emozionale per la creazione.

 

Usciremo da questo percorso pronti per contribuire al riscatto delle relazioni e pronti per offrire il nostro tempo come un atto di amore per la vita.

Monica Turco